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quel pericoloso mix che nasconde la rabbia di una falsa sinistra, disposta a tutto, anche alla guerra, pur di tornare a governare.

 

Che si stia vivendo un periodo assai complesso e molto pericoloso, è sotto gli occhi di tutti, anche senza il bisogno di enunciare tutti i conflitti e le tensioni in essere da cui potrebbero scaturire quegli inneschi che porterebbero, coinvolgendoci, in quella che viene paventata come la terza guerra mondiale.

E’ in questo frangente che pericolosamente registriamo come il nascere di certe azioni, nascoste dietro intenzioni umanitarie anche lodevoli, nascondano interessi di parte che cozzano e mettono a rischio fortemente gli interessi della collettività.

Ciò che sta accadendo in alcuni scenari nel mondo, Gaza, Ucraina, Siria, ecc. hanno tutti origini complesse e sono il frutto di complicità pregresse e ipocrisie di tutti gli stati che detengono “potere”, Italia ed Europa compresi.

Svegliarsi oggi e volersi schierare, senza conoscere i fatti, senza prevedere le eventuali conseguenze ed ancor di più senza sapere quale obiettivo strategico e duraturo ci si pone nell’interesse di tutti, mette a serio rischio intere popolazioni.

Ne sono consapevoli i Nostri alti ranghi militari, come abbiamo avuto modo di valutare essendo stati invitati a partecipare, Lunedì 22 settembre alla presentazione dell’Osservatorio sulla Sicurezza Nazionale, “Sicurezza europea: evoluzione della NATO, scenari, interessi nazionali e alternative” svoltosi in una sala del Centro Alti Studi della Difesa.

In sala erano presenti tra i più alti gradi delle varie forze armate, rappresentanti delle massime istituzioni del Paese, incluse quelle preposte alla sicurezza e alle informazioni.

Un Osservatorio di elevato spessore che monitorando gli accadimenti geopolitici, militari e non, ipotizza diversi scenari.

Scenari cui bisogna essere consapevoli per potere salvaguardare la sicurezza Nazionale.

Peccato che pochi erano i giornalisti presenti e ancor meno i politicanti, a capo dei vari partiti e movimenti.

Infatti, scenari che i nostri “politicanti”, trasversalmente, disconoscono o peggio ignorano, esponendo gli Italiani a conseguenze che potrebbero anche essere disastrose.

E’ forse questa la totale dimostrazione dell’impreparazione ed inconsistenza che l’attuale classe dirigente la politica, maggioranza ed opposizione, sta attraversando?

Comprendiamo che sono studi complessi e non di facile portata per tutti, ma chi ha la delega dal popolo per decidere, non può ne deve non tenerne conto.

Nasce da qui, forse l’esempio plastico, forse più eclatante, cui stiamo assistendo in Italia, ma anche nel mondo ed in Europa, in queste ore, su ciò che sta avvenendo a Gaza, tra Hamas ed Israele.

Premesso che Israele ha un governo di destra, con Benjamin Netanyahu primo ministro.

Hamas è una è un’organizzazione politica e militare palestinese islamista, sunnita e fondamentalista, centrale nel conflitto israelo-palestinese. È classificata come terroristica da alcuni Stati, Unione Europea, Australia, Canada, Regano Unito, Giappone, Paraguay, Stati Uniti, ecc. mentre da altri è considerata una legittima organizzazione di resistenza come Iran Egitto e Turchia (Fonte ISPI).

Per i paesi dell’Africa, Hamas non è considerata una organizzazione terrorista.

Senza entrare in approfondimenti, che richiederebbero trattati piuttosto che un articolo, la complessità di questo fenomeno risulta evidente.

Ma la Nostra classe dirigente ne è a conoscenza o viaggia su presupposti discutibilmente trovati sui social?

Forse è in questa complessità che nascono tutte quelle divergenze cui oggi assistiamo, strumentalizzate dalla ideologia partitica, che nulla ha a che vedere con la storia Israele/Palestinese che ha origine tra il XIX secolo ed il XX.

Prendere oggi posizioni, da una parte o dall’altra, senza tenere in considerazione ciò che è accaduto in quasi due secoli, le informazioni che l’intelligence fornisce e quali obiettivi bisogna raggiungere, appare quanto mai azzardato.

Certo, bisogna chiedersi perché si è arrivati al 7 ottobre 2023 innesco di questa guerra, definita in vari modi, tra Hamas ed Israele.

Il fatto che nessuno ponga le basi per una trattativa seria che ponga definitivamente termine a questo feroce dualismo, che ha provocato nel tempo centinaia di migliaia di morti, tra militari, sono anche essi esseri umani, e civili, non solo nei territori di gaza, ma anche in vari attentati nel mondo, è il vero problema di cui tutti sembrano volersi dimenticare.

Ed è da qui che la strumentalizzazione partitica ha inizio, cercando di indirizzare i fatti, non per porre fine al problema, ma per affermare un potere, il loro, che in questo caso è in forte calo.

E’ il caso di quei partiti della Sinistra, in quasi tutti quegli Stati, Europa ed Italia compresa, dove i consensi stano scemando per via delle politiche esercitate durante il loro mandato, assai discutibili e contrarie ad i cittadini.

Paradossalmente, l’Italia diventa un punto assai visibile, essendo la sinistra, che ha governato a lungo il paese, bocciata alle ultime elezioni politiche.

Quale migliore occasione per contrastare un governo, definito di destra, se non utilizzare in maniera scellerata un conflitto assai complesso, con la scusa di fermare una guerra, l’uccisione di civili, bambini e quant’altro, accusando il governo in carica di protezionismo contro presunti invasori?

Occasione ghiotta per l’opposizione addurre che il governo di destra, appoggia il primo ministro Israeliano che è anch’esso di destra.

Per di più, un governo Israeliano sostenuto dalla nuova Amministrazione Repubblicana USA con Donald Trump Presidente, personaggio assai inviso alla élite Europea, nostalgico di qualche presidente DEM che ha innescato varie guerre  in Europa, che hanno condotto il mondo assai vicino alla terza guerra mondiale, pur avendo vinto il Nobel per la pace.

Occasione che ha poco a che vedere con la guerra, i massacri dichiarati, di cui spesso non esistono dati ufficiali, ma solo dati provenienti e prodotti spesso da organi di informazione vicini ad Hamas.

Chiedersi poi quale “guerra” possa considerarsi “pulita”, come i detrattori al governo Italiano vorrebbero, dove i civili ed i bambini non vengono coinvolti, diventa una discutibile ed utopistica ricerca. 

Così in Italia ci ritroviamo con continue manifestazioni Pro-Pal, che mettono in ginocchio, economia e servizi, distruzione di beni pubblici con atti di violenza oltre al fomentare disordini che provocano continui irresponsabili ed antidemocratici scontri con le Forze dell’Ordine costrette ad intervenire per garantire l’incolumità di coloro che desiderano civilmente di svolgere le loro attività.

Fanno così discutere le affermazioni del Segretario della CGIL, il più rappresentativo sindacato Italiano, tanto da far sembrare un partito di estrema sinistra legato ad i Centri Sociali, oltre che a facinorosi e violenti personaggi.

Indicative le sue parole: “Siamo pronti allo sciopero generale se la missione della Flotilla viene bloccata, se vengono sequestrate le navi, perché per noi l’obiettivo deve essere quello di fermare l’invasione ed il governo di Netanyahu, riconoscere lo stato palestinese, far arrivare gli aiuti a Gaza ed impedire il genocidio che è in corso. Grave l’atteggiamento del Governo Italiano”. (fonte ANSA)

Affermazioni che fanno sorgere il dubbio sulla, come vedremo in seguito, mancanza di competenza. Ci chiediamo poi come non si sia posto il quesito della irrilevanza che possa avere lo sciopero generale in Italia, nei confronti della politica di guerra di Israele.

Ci stupisce che non si sia posto il problema alle conseguenze possibili di tenuta sociale, nell’aizzare il popolo, non più dei lavoratori, essendo irrilevante l’adesione di questi ultimi, sostituiti da persone a vario titolo reclutati anche tra facinorosi, centri sociali e quant’altro.

Sembrano più reazioni di “pancia” prive di riflessioni necessarie che ogni Capo di organizzazione sindacale, politica o altro dovrebbe necessariamente valutare, prima di dichiarare azioni che possano mettere a forte rischio lavoratori, popolazione e Tutori dell’Ordine.

Del resto anche la Flotilla, quelle barche adibite a trasporto di pochi viveri destinate a Gaza per per forzare il blocco navale imposto dagli Israeliani, con a bordo alcuni parlamentari, sembra un capriccio pericoloso inutile ed inconsistente di altrettanto capricciosi personaggi, tanto che gli stessi che hanno rifiutato le mediazioni proposte che li avrebbero messi in sicurezza.

Spedizione che dimostra ancor più l’arroganza di una sinistra disposta a tutto, anche di mettere in serio pericolo gli equipaggi, i volontari ma anche gli Italiani, rei forse di averli mandati all’opposizione.

Anche in questo caso un’azione di “pancia”, forse con quel presupposto di un momento di visibilità che irresponsabile ed arrogante.

Lascia poi molto perplessi la risposta che l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, incidentalmente professore ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, in aspettativa per mandato parlamentare, ha dato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rilevato in un post su Instagram che asserisce: “il riconoscimento ‘condizionato’ dello Stato della Palestina, l’ultima ‘trovata’ di Meloni, è un misero espediente che conferma l’ignavia del nostro Governo. Il riconoscimento di uno Stato è un atto formale, che in questo caso ha anche un alto valore simbolico oltreché politico”.

Invitiamo l’ex Presidente Giuseppe Conte, a leggere un interessante articolo di, Carlo Curti Gialdino, Professore di Diritto diplomatico-consolare internazionale ed europeo, Sapienza Università di Roma, Vicepresidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale.

Per facilitargli la lettura, alleghiamo il link dell’articolo.

https://www.giornalediplomatico.it/il-riconoscimento-dimenticato-perche-laitalia-gia-riconosce-la-palestina.htm?fbclid=IwY2xjawNF9dVleHRuA2FlbQIxMQABHnRSwvzjXxdL8oRThvbMpCWFVaQ552XRhMcWtLtE1apvnwVgE0Sa02z4O8PG_aem_FQm9oCunoSBUtEjNOnr2og

Anche il Papa Leone XIV, sensibile alla vita delle persone, ma consapevole dei rischi e del momento che si sta attraversando, pur condannando la guerra, o meglio le guerre in atto, invitando al dialogo, rimanendo drammaticamente inascoltato, si è attivato in ogni modo per fermare questa “Flotilla” coinvolgendo le varie organizzazioni Cristiane, per fare arrivare i pochi viveri imbarcati sulle barche, ai civili di Gaza, ma l’arroganza dei pochi, ha avuto il sopravvento.

Giusto per fare un piccolo raffronto, ci chiediamo come mai gli stessi che oggi difendono i terroristi di Hamas, continuano a non occuparsi dei nostri connazionali Italiani, i profughi Istriani, Dalmati, Fiumani. Eppure oltre 300.000 Italiani perseguitati, furono costretti ad abbandonare le loro case, i loro averi, e furono spogliati di tutto. Decine di migliaia, uomini, donne e bambini furono massacrati nelle Foibe, tra incredibili sevizie, torture.

Ancora oggi li offendiamo senza che nessuno protesti, consegnando agli sloveni la Pala di Vittore Carpaccio, una importante opera d’arte portata via nel 1940 perché di proprietà Italiana, contro il parere negativo di coloro i quali sono stati vittima di una vera e propria deportazione.

Che la menzogna si sia vestita di verità, con la complicità di media e politicanti, sembra essere una drammatica realtà.

 

 

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