Ashampoo_Snap_venerdì 7 novembre 2025_22h25m4s

Roma, Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”: Kabul 4 anni dopo; Afganistan tra libertà e diritti al bivio.

 

Si è svolto mercoledì 5 novembre 2025, nella Sala degli Atti Parlamentari, Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” a Piazza della Minerva 38 a Roma, il Convegno: Kabul quattro anni dopo, Afghanistan tra libertà e diritti al bivio.

Un tema di grande interesse che avrebbe dovuto porre numerosi spunti di riflessione sulla situazione venutasi a creare dopo l’abbandono delle forze internazionali presenti da 20 anni sul territorio Afghano, a causa dell’improvviso e rapido ritiro dei militari USA imposto dall’allora presidente Joe Biden nell’Agosto del 2021.

Ritiro che ha permesso di riprendere il controllo del paese ai talebani, lasciando nel disastro totale la popolazione ed in particolare le donne ed i bambini.

Per la cronaca, ricordiamo che l’azione guidata dagli Stati Uniti, era iniziata il 7 ottobre 2001 ed è costata in termine di vite umane, solo tra gli Italiani ben 53 militari morti e 723 feriti, mentre i morti USA furono oltre 2.300 su un totale stimato complessivo, tra militari e civili di 176.000.

Tema trattato dal Rotary Distretto 2080 in occasione del WORLD POLIO DAY alcuni giorni prima dal titolo, che anch’esso lasciava trasparire un interessante approfondimento, su ciò che sta accadendo in Afghanistan: “ALZIAMO LA VOCE SULLA PACE: ROMPIAMO IL SILENZIO SULLE DONNE AFGANE”, tenutosi sempre a Roma nella Sala Angiolillo di Palazzo Wedeking, sita nella centralissima Piazza Colonna.

https://betapress.it/world-polio-day/

A moderare l’evento alla biblioteca del Senato l’On. Paolo Ciani, Deputato, Vicecapogruppo PD-IDP alla Camera e Segretario Democrazia Solidale.

Numerosi gli interventi, tra cui, Daniela Pompei, della Comunità di Sant’Egidio, responsabile per i servizi agli immigrati, rifugiati e Rom; Rosanna Rubuano, Prefetto, Capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno; Daniele Giacomini, Emergency and Development director del Field Operations Department.

Quest’ultimo ha posto l’attenzione sul gravissimo problema incombe anche per le donne medico, oramai ridotte a poche unità che non possono essere integrate dal momento che è proibito alle donne laurearsi. Sembra, secondo quanto riferito dal responsabile di Emergency, che si è arrivati al punto che gli stessi uomini che lavorano per Emergency in loco, disincentivino l’istruzione alle donne.

Tra gli altri interventi, la Giornalista Giuliana Borsatti e il Presidente degli Ordini dei Giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo, che ha ricordato come, da Presidente dell’Ordine, ha fatto sì che alcune Giornaliste e Giornalisti, 7 per la precisione, fuggiti dall’Afghanistan, siano stati iscritti all’Ordine del Lazio.

Tutti interventi interessanti, immigrazione, corridoi umanitari, inclusione, accoglienza, e via dicendo.

Temi che certamente necessitano ciascuno, singolarmente un convegno, ed un dibattito approfondito, dove sia possibile sviscerare le innumerevoli problematiche e i risvolti, positivi e negativi, ponendosi prima degli obiettivi e poi individuare le strategie ed i percorsi per potere intervenire.

Il titolo del convegno era tuttavia: Kabul 4 anni dopo, Afghanistan tra libertà e diritti al bivio.

Non ci sembra che si sia parlato della situazione che la popolazione vive in Afghanistan nella sua complessità nel suo terribile indietreggiare nei diritti umani, quasi a scomparire totalmente, alla povertà sempre più pressante, alla volontà di spingere gli uomini e le donne nella più profonda ignoranza, per meglio soggiogare la popolazione, tra il silenzio e l’indifferenza di tutti gli stati, definiti civili, tra cui l’Italia e l’Europa.

Diventa così centrato e di rilevata importanza l’ultimo intervento, che riportiamo a seguire per intero del Presidente dell’Associazione Socio-Culturale Nawroz, Sohrab Haidari.

Un intervento che forse è stato volutamente posto alla fine, forse per evitare confronti con situazioni che avvengono in Italia ed in Europa, di cui poco si parla e quasi nulla si scrive.

Confronti che forse coinvolgono le scelte politiche che in varie forme vengono fatte anche da governi che si autodefiniscono democratici, ma che hanno similitudini raccapriccianti.

Similitudini pari alla parabola della “Menzogna vestita da Verità”?

Un intervento che denuncia sì la catastrofica situazione cui l’Afghanistan versa, ma che sembra un drammatico sistema che piano piano sta avvolgendo e coinvolgendo altri territori, fuori dall’Afghanistan.

Lasciamo al lettore l’individuare le similitudini dei fatti che platealmente sono enunciati per l’Afghanistan, con ciò che similmente e tacitamente sembra avvenire anche in Italia, in Europa, ed altrove.

Riflettiamo senza indugio su due frasi che Il Presidente Sohrab Haidari ricorda a tutti, è che devono essere monito per tutta l’umanità:

la Libertà non è un privilegio concesso, ma una responsabilità condivisa.”

“Libertà e diritti al bivio, non è una formula retorica, è la fotografia esatta del momento storico che viviamo”

Frasi che non valgono solo per l’Afghanistan.

Testo integrale dell’Intervento del Presidente dell’Associazione Socio-Culturale Nawroz, Sohrab Haidari.

“Kabul dopo quattro anni: Afghanistan tra libertà e diritti al bivio.

Chiudiamo la giornata intensa, dedicata a un paese che da quattro anni vive sospeso tra la memoria di ciò che era la paura di ciò che sta diventando.

L’Afghanistan, dopo il ritorno dei talebani è un paese dove la parola Libertà non è più un diritto, ma un ricordo.

Le donne: la libertà cancellata.

Le prime a subire questa regressione sono le donne afghane.

Da quattro anni, le loro voci vengono sistematicamente spente:

niente a scuola superiore, niente università, niente lavoro, niente spazi pubblici. Sono state cancellate dalla vita del paese.

Non per caso, ma per scelta politica!

Dietro ogni divieto c’è un messaggio preciso: la libertà femminile fa paura, perché dove una donna pensa, insegna o parla, Nasce una forma di libertà collettiva.

Eppure le donne afghane non si sono arrese, continuano a insegnare in segreto, a scrivere. a testimoniare in ogni gesto silenzioso di resistenza femminile.

L’Afghanistan continua a respirare.

Le altre etnie: diritti negati e Terre confiscate.

Ma la pressione non si ferma alle donne.

Colpisce anche le altre etnie e minoranze religiose del paese: gli Hazara, i Tajikl, gli Uzbeki, i Turkmen.

Gli Hazara, in particolare, oggi vivono una persecuzione sistematica, lenta, ma costante.

Nelle province centrali – Daikundi, Bamiyan, Ghazni – interi villaggi sono espropriati, le loro terre confiscate, le case assegnate a Milizie fedeli al regime.

E’ una forma di pulizia etnica silenziosa.

Non si vede nei titoli nei giornali, ma la si misura nel vuoto che cresce dove prima c’erano comunità vive.

Il mondo distratto da altre guerre, guarda altrove.

L’ombra del Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP).

A questa crisi dei diritti si aggiunge un pericolo ancora più ampio Afghanistan, è tornato a essere oli rifugio per gruppi armati.

Negli ultimi due anni il Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP) ha stabilito nuove basi nelle provincie di Kunar, Nangarhar, Paktika, Khost e Ghazni.

Da lì coordina attacchi oltre confine in territorio pakistano, ma anche all’interno della Afghanistan stesso.

Il TTP non è un gruppo isolato: è parte di una rete che unisce ideologia, militanza ed economia illegale.

Condivide radici con i talebani afgani, ma agisce in autonomia.

Questo lo rende ancora più pericoloso.

La loro presenza trasforma l’Afghanistan in un hub per l’estremismo regionale.

Una piattaforma da cui partono uomini armi e messaggio di odio.

Tre sono le conseguenze immediate:

Tensione crescente con il Pakistan che risponde con operazioni militari di confine.

Rinascita del terrorismo Transfrontaliero che minaccia non solo l’Asia centrale, ma l’intera stabilità regionale.

Aggravamento delle condizioni civili, perché nelle zone dove il TTP si insedia, la popolazione vive sotto doppia tirannia; quella talebana è quella dei miliziani.

In questo intreccio di potere, i diritti umani diventano per la prima moneta di scambio.

Così, mentre la comunità internazionale discute il paese si svuota di libertà di giovani e di futuro.

Afghanistan al bivio.

Il titolo del convegno di oggi: “Afghanistan tra libertà e diritto al bivio”, non è una formula retorica, è la fotografia esatta del momento storico che viviamo.

Da un lato, c’è ancora la possibilità di risveglio civile, una rete di cittadini, donne, giornalisti, attivisti che tengono viva la speranza.

Dall’altro, c’è il rischio che il silenzio vinca, che il terrore diventi normalità, che l’ingiustizia si travesta da ordine.

E noi, osservatori esterni, dobbiamo scegliere da che parte stare.

Perché non esiste pace senza giustizia.

Non esiste sicurezza costruita sull’esclusione, sulla paura o sul silenzio.

Lasciatemi chiudere con un pensiero semplice.

L’Afghanistan non è solo terra lontana

E’ uno specchio.

In essa si riflettono le nostre scelte, la nostra coerenza, il valore che davvero diamo al termine “diritti”.

Ogni scuola chiusa a Kabul, ogni terreno confiscato a un contadino, che sia di Hazara o di altre etnie, ogni donna costretta al silenzio, è una prova di quanto il mondo sia disposto a tollerare l’ingiustizia.

Ma finché qualcuno racconta, finché qualcuno ascolta, la storia non è finita.

Chiudiamo questa giornata ricordando che: “la libertà non è un privilegio concesso, ma una responsabilità condivisa”

In Afghanistan, tra le macerie e il silenzio, ci sono ancora Uomini e Donne che continuano a crederci.

Ed è per loro che oggi abbiamo parlato.

Ed è con loro che, domani, dovremmo continuare a parlare.

Grazie.”

 

SI ALLEGA IL LINK DELLA REGISTRAZIONE INTGRALE DELL’EVENTO

https://emea01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fshare.google%2FThfONtLD5mejlYfZD&data=05%7C02%7C%7C1210e0ef328d4aebc44108de1eaa12b7%7C84df9e7fe9f640afb435aaaaaaaaaaaa%7C1%7C0%7C638981912954909381%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJFbXB0eU1hcGkiOnRydWUsIlYiOiIwLjAuMDAwMCIsIlAiOiJXaW4zMiIsIkFOIjoiTWFpbCIsIldUIjoyfQ%3D%3D%7C0%7C%7C%7C&sdata=wkUC16xgkpygLv2eXDM9aaaPkF7wlgJ%2BTyPrz59dPkM%3D&reserved=0

 

 

About The Author


Scopri di più da Betapress

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Rispondi