stupido è chi lo stupido fa e non deve esistere chi decide chi sono gli stupidi.
I Giorna-LONI giudicano l’intelligenza critica della popolazione arrogandosi il diritto alla censura.
E’ il sistema migliore per influenzare i popoli e considerarli stupidi?
Deve far riflettere l’Intervista censurata e non pubblicata dal Corriere della Sera, al Ministro degli Affari esteri della Federazione Russa, Sergej Viktorvic Lavarov, di cui nonostante la gravità del fatto, poco si parla.
Una intervista che, a prescindere i contenuti, sarebbe dovuta essere riportata per intero e non “cassata” come invece è avvenuto.
Ancor di più, dal momento che era stata concordata tra le parti, Corriere della Sera e Amministrazione Russa, in un momento di particolare incomprensione e tensione tra il Governo Russo, il Governo Italiano, Europa e USA.
Una intervista che abbiamo ritrovato per intero, tradotta in Italiano e che vi invitiamo a leggere con grande attenzione seguendo il link che entra direttamente nel sito dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia e San Marino.
Noi, non desideriamo scendere nel merito di ciò che asserisce Lavarov, sia se vero o falso, o se rientra nella fase della propaganda o della distensione, o ancora se si tratti di giustificazioni o altro.
Di sicuro, chi pone le domande e chi propone le risposte, dovrebbe dare un’immagine di ciò che accade, non secondo il proprio interesse, ma più ampia possibile.
Certamente in questo caso, ma drammaticamente anche in tanti altri casi e per altri temi, non è stato rispettato l’obiettività della narrazione, ecco il motivo per cui vi invitiamo a leggere l’intervista.
Sta poi al lettore, supportato dallo studio ed alla conoscenza dei fatti, possibilmente anche attraverso quelle informazioni che giungono da più parti e per quanto possibile verificate, trarre le proprie considerazioni.
Intanto registriamo, fatto assai discutibile, che il Corriere della Sera a proprio insindacabile giudizio, ha censurato l’intervista concordata e realizzata con il Ministro Russo Lavarov.
Come titola lo stesso Corriere: Il ministero degli Esteri russo ha risposto alle domande inviate preliminarmente dal Corriere con un testo sterminato pieno di accuse e tesi propagandistiche.
Senza entrare nel merito della contestazione al Ministro, ci chiediamo: forse il Corriere della Sera non aveva i mezzi per smentire a margine le dichiarazioni del Ministro Russo?
Ovvio quindi la durissima replica del Ministro russo che accusa il Corriere della Sera di aver applicato una “Censura Politica”: “Consideriamo questa una manifestazione di palese censura. I cittadini italiani hanno il diritto di accesso all’informazione, garantito dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
In maniera puntuale ed assurda, tanto che lasciano il tempo che trovano, registriamo le dichiarazioni di alcuni politici di vari schieramenti, sia di governo che di opposizione, dal momento che quasi tutti i partiti, ma non la popolazione, sembrano essere schierati contro la Russia.
Così apprendiamo varie dichiarazioni: «Si vede che Lavrov non solo non è abituato alla libertà di stampa, ma ne ignora anche i principi», queste le dichiarazioni di Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati. «Ha fatto bene il Corriere a non pubblicare i proclami di Lavrov», ha detto sulla falsa riga di Lupi, il vicepresidente di Azione, Ettore Rosato.
«Il rifiuto di fare da megafono alla propaganda del Cremlino è sacrosanto», sostengono i presidenti dei gruppi di Italia viva di Camera e Senato, Maria Elena Boschi e Raffaella Paita, affermando «Che proprio il ministero degli Esteri russo parli di censura e di fake news è surreale».
Incredibile poi la posizione del “Il Foglio” che titola: “La scelta di non pubblicare il monologo del ministro russo senza contraddittorio non è legata a nessuna costruzione narrativa o a un tema geopolitico, ma solo a un’idea di un giornalismo adulto.”
Giornalismo “ADULTO”? Abbiamo capito bene?
Ricordiamo che qualcuno dice: “Il silenzio è un’arma assai diffusa in Cina, Russia, Corea del Nord”, forse dobbiamo inserire nell’elenco anche l’Italia e non solo?
Tantissimi cittadini Italiani si chiedono come mai non si parli di alcuni temi, forse scomodi a chi “guida”?
Perché tanti argomenti sono considerati tabù e vengono censurati… vergognosamente?
Abbiamo assistito, particolarmente in questi ultimi anni, a numerosi monologhi da parte di Primi Ministri, Ministri e Capi di Stato, dove addirittura nelle Conferenze Stampa, le domande venivano censurate o ignorate, ricordiamo un recente episodio di allontanamento prima e successivo licenziamento di un Giornalista per avere fatto una domanda, ovvia ma scomoda, ad un Ministro in piena conferenza stampa. Quindi ogni tipo di contraddittorio è volutamente zittito ed ignorato in maniera complice?
L’elenco è assai lungo, ma anche le risposte a quelle mancate domande, che infatti stanno surgendo alle notizie della cronaca, spesso anche in maniera drammatica, evitando tuttavia a rilevare ogni riferimento e/o responsabilità.
Proprio in un Nostro libro, uscito da poco e presentato il 31 ottobre ed il 1Novembre 2025 a Roma, “Ne uccideva più la penna che la Spada”, affrontiamo questi temi sul “Giornalismo” e dell’Editoria, ed i fatti che stanno accadendo, dopo l’uscita del Nostro libro, sembrano ancor più confermare le nostre denunce.
Quindi non possiamo che essere concordi con chi asserisce che quello che è accaduto non è un semplice incidente di percorso editoriale, ma una capitolazione etica, un sintomo profondo e allarmante della malattia che affligge gran parte del giornalismo occidentale e non solo, ma soprattutto in Italia, ovvero la devozione alla propria bolla narrativa e la negazione di chi la pensi diversamente.
Lo trovate ben descritto nel Nostro libro, dove suggeriamo anche delle possibili soluzioni.
Come riporta Tamago-Zine nel Suo Blog redazione: La sorpresa del Corriere è una recita ad uso e consumo di chi ha già deciso da che parte stare.
È la performance di chi, invitato a un duello, si lamenta che l’avversario si sia presentato.
Il punto non è difendere Lavrov. Il punto è difendere il giornalismo da chi ha scelto di fare solo propaganda.
Forse, come definisce nel suo articolo Tamagozine, Il Corriere della Sera ritiene i suoi lettori dei perfetti idioti?
Forse si vuol fare diventare il giornalismo propaganda di Stato?
O forse lo sono diventati, a causa dei cospicui finanziamenti che i “Giorna-LONI” percepiscono attraverso bandi predisposti affinché possano prenderli, inaccessibili alle piccole testate che scelgono di svolgere il VERO Giornalismo?
Bisogna riflettere sul fatto che il giornalismo vero non censura.
Infatti, o pubblica l’intervista, corredandolo di tutte le analisi critiche e il fact-checking del caso, o non la chiede affatto.
Il vero giornalismo non ha paura delle parole del nemico, ma fornisce ad i lettori tutti gli strumenti possibili per smontare l’eventuale nemico.
La propaganda invece considera i propri lettori incapace di discernere e valutare i fatti.
Ci chiediamo come mai l’opinione pubblica non segue più i “Giorna-LONI”, i media TV e quant’altro, dimenticando che prima ogni mattina, il lettore comprava un quotidiano sulla base di un patto non scritto: tu, giornalista, mi darai i fatti, le opinioni, il quadro completo, e io, lettore, userò la mia testa per trarre le mie conclusioni.
Da troppo tempo invece si è stracciato questo patto ed Il Corriere della Sera, con questo Suo agire, ha detto ai suoi lettori: “La vostra testa non serve. Vi diamo noi il risultato finale”.
Riflettiamo, perché non sembra proprio essere un caso isolato…
Il discorso di Trump manipolato dalla BBC e la sua caduta, è un altro grave esempio di come il giornalismo sembra aver rotto quel patto tra cittadino e informazione, sostituendola sempre più con la propaganda.
La BBC è la Società concessionaria Britannica del Servizio Pubblico radiotelevisivo del Regno Unito, ed il più grande editore della nazione.
Seguiranno altri “terremoti”?
Nota del Direttore Responsabile Corrado Faletti
Bravissimo Ettore, ma permettimi di aggiungere alcune considerazioni rafforzative.
A mio avviso sarebbe stato molto più corretto, e giornalisticamente più serio, pubblicare l’intervista affiancando, nello stesso momento, le voci di chi non condivideva quelle posizioni: analisi terze, pareri critici, soprattutto motivazioni argomentate in contraddittorio, poste fianco a fianco alle risposte.
Così il lettore avrebbe avuto gli strumenti per orientarsi, per capire dove finisce il racconto di parte e dove iniziano i fatti e le responsabilità.
Facendo invece come si è fatto, si è finito per rafforzare la dimensione surreale della vicenda: si è lasciato passare il messaggio implicito che “forse i russi avevano ragione” e che, in fondo, non fosse possibile metterli davvero in discussione.
È esattamente l’opposto di ciò che dovrebbe fare un’informazione libera: anziché smontare la propaganda, la si è assecondata per difetto di contraddittorio.
Ma forse i Russi avevano ragione davvero???
E voi amici siete d’accordo con il corriere della sera che non eravate in grado di capire quello che avreste letto?
In effetti sembra che gli italiani non capiscano quello che leggono, ma se tutti fanno in modo di non far capire …
ahi scema Italia, di ignoranza ostello, mente sanza luce in gran oblio, non donna di cultura, ma asinello….
https://www.ilfoglio.it/esteri/2025/11/14/news/il-giusto-no-del-corriere-al-signor-lavrov-8321419/
https://www.laverita.info/intervista-lavrov-censurata-corriere-corriere-2674292601.html
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