La libertà di stampa non si proclama: si difende!

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“Ne uccideva più la penna che la spada” – Un libro e un convegno per restituire dignità al giornalismo libero
Roma, 1 novembre 2025 – Courtyard by Marriott Rome Central Park

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In un’epoca in cui la libertà di stampa sembra smarrirsi tra fake news, censura mascherata e interessi economici, nasce un libro destinato a scuotere le coscienze e a riaprire il dibattito sul senso autentico del fare giornalismo.
Il titolo, volutamente provocatorio, è “Ne uccideva più la penna che la spada”  un manifesto di indipendenza intellettuale e di coraggio civile che verrà presentato in anteprima nazionale a Roma, in un convegno dedicato proprio al tema più controverso del nostro tempo: la libertà di stampa.

Il convegno, ha una valenza culturale non partitica, poiché il giornalismo non può né deve appartenere ai partiti, in particolare quel giornalismo che vuole essere libero e attento difensore dei valori democratici.

E’ su questi temi che si cercherà di fare il punto della situazione, così come il libro indica quella strada che tutti cercano ma che ad oggi nessuno affronta.

Sarà mancanza di coraggio o opportunismo?

Lo scopriremo anche attraverso le reazioni, gli apprezzamenti ma anche le critiche che il pubblico, non obbligatoriamente giornalisti, ma fruitori e lettori delle informazioni avrà.

Un convegno dove il confronto è aperto e non vincolante, ma dove c’è un obiettivo, quella libertà, ambita e sbandierata da tutti, alla cui base manca tuttavia la cultura, lo studio e l’informazione.

I social ed il web hanno consentito a tutti coloro che ne hanno voglia di esprimere le proprie opinioni, spesso frutto di convinzioni precostituite da fattori immessi in rete che volutamente incidono nella distorsione e nella falsificazione delle fonti, ma senza metodo e preparazione, creando gravissime distonie comunicative che oggi, in questo paese, spesso diventano l’unica realtà.

Betapress, il caso emblematico del giornalismo indipendente

La manifestazione nasce anche dal bisogno di dare voce a chi, come la testata Betapress, continua a credere in un’informazione libera da condizionamenti e da vincoli di potere.
Negli ultimi anni Betapress ha incarnato in Italia l’esempio più concreto e controverso di giornalismo indipendente: un progetto editoriale nato senza pubblicità, senza sponsor commerciali, senza padroni, ma con l’ambizione di raccontare la verità nuda, spesso scomoda.
Un’esperienza che ha dovuto affrontare difficoltà, pressioni e vere e proprie forme di ostracismo istituzionale.
Ma proprio da questa resistenza è nato il libro: un’opera che analizza le distorsioni del sistema mediatico e difende con forza il diritto-dovere del giornalista di essere testimone e non complice.

Un libro che restituisce alla parola il suo potere originario https://neuccidevapiulapenna.it/

Scritto da giornalisti e studiosi di grande esperienza, “Ne uccideva più la penna che la spada” si distingue per rigore, profondità e pluralità di approcci.
Gli autori — professionisti noti nel panorama nazionale per la loro competenza e indipendenza di giudizio — esplorano temi cruciali come la disinformazione, la manipolazione delle fonti, l’etica della notizia e il difficile equilibrio tra libertà e responsabilità nella società digitale.
Il testo diventa così una sorta di “manuale etico” per chi crede che il giornalismo, prima ancora che un mestiere, sia una missione civile.

Il convegno: quando la cultura torna a interrogarsi sulla verità

L’anteprima del libro sarà al centro di un convegno culturale e apartitico che si terrà venerdì 1 novembre alle ore 18:00 presso il Courtyard by Marriott Rome Central Park Hotel (Via Moscati 7, Roma).
L’iniziativa, che vedrà la partecipazione di numerosi relatori del mondo dell’informazione, della cultura e delle istituzioni, non si limiterà a discutere di giornalismo, ma proverà a ridefinire il significato stesso di libertà in un contesto mediatico dominato dalla superficialità e dal consenso.
“Non basta proclamare la libertà — ha dichiarato uno degli autori — bisogna praticarla, ogni giorno, anche quando costa isolamento o attacchi personali.”

In un momento di grave crisi per il giornalismo, dove le polemiche, anche tra gli addetti ai lavori, sono all’ordine del giorno, scrivere un libro dove si racconta come fare giornalismo indipendente diventa assai complesso ed arduo.

I fattori che intervengono, informazione, controinformazione, disinformazione in aggiunta a propaganda, interessi economici, ideologia e faziosità, alterano gli scenari, rendendo assai complesso trasmettere nella maniera più vicina possibile alla realtà, ciò che avviene.

Ma un giornalista deve sempre cercare di dare una visione il più realistica dei fatti, senza tralasciare aspetti che, se non valutati, potrebbero indurre i lettori a errate valutazioni.

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L’incontro prevede anche un momento artistico e culturale, con l’esposizione di opere inedite di un’artista contemporanea (Elena Drommi) che, attraverso uno stile sospeso tra Rinascimento e Surrealismo, rappresenta l’inquietudine e la ricerca interiore dell’uomo moderno di fronte alla manipolazione dell’immagine e del pensiero.

Gli sponsor: la cultura come resistenza civile

Il progetto è sostenuto da un gruppo di realtà associative e culturali che condividono la stessa idea di libertà come responsabilità collettiva.
Primo fra tutti Betafriends APS, associazione senza scopo di lucro cui sarà devoluto l’intero ricavato dell’evento.
Betafriends opera nel campo della solidarietà sociale, del sostegno ai minori e della promozione dei diritti fondamentali: una scelta che sottolinea il legame profondo tra giornalismo, cultura e impegno civile.

Accanto a Betafriends figurano importanti sponsor di categoria e istituzioni di alto profilo:

SAGI – Sindacato Autonomo Giornalisti Italiani, voce libera del giornalismo italiano;

Giornalisti 2.0, piattaforma che promuove l’innovazione e l’etica della comunicazione;

Accademia di Alta Cultura 

Accademia Dinastica Universitaria Nobile Famiglia Agricola

 

Accademie che sostengono da anni progetti formativi e artistici di grande valore.

Insieme, questi enti costruiscono una rete virtuosa che unisce professionalità, cultura e solidarietà: un modello di giornalismo sostenibile e umano, lontano dalle logiche del mercato e vicino ai bisogni reali della società.

Modalità di partecipazione

Per partecipare all’evento è necessario prenotarsi scrivendo a info@betafriends.it e allegando la ricevuta di bonifico di €50 a persona (da versare sul conto corrente intestato a  DSFZ SRLS – Banca AideXa S.p.A. INDIRIZZO: Via Cusani, 10 – 20121 – Milano (MI) IBAN: IT43C0362501600052817864020 indicando nella causale nome e cognome).
La quota comprende apericena con gli autori e una copia del libro.


L’intero incasso sarà devoluto ai progetti di beneficenza di Betafriends, in particolare a sostegno dei bambini affetti da autismo.

“Un giornalista libero non è colui che parla più forte, ma colui che non tace quando tutti tacciono.”
(dal libro “Ne uccideva più la penna che la spada”)

Perché la libertà non si eredita: si difende, ogni giorno, con la verità, la cultura e il coraggio.

https://neuccidevapiulapenna.it/

 

“NE UCCIDEVA PIÙ LA PENNA CHE LA SPADA”: UN LIBRO PER RISVEGLIARE LE COSCIENZE E DIFENDERE IL GIORNALISMO COME ULTIMO BALUARDO CONTRO QUALUNQUISMO E COERCIZIONE POLITICA

Ettore Lembo: ne uccide più la penna che la spada?

 

 

 

non riesci ad esserci? acquista il libro ed aiuta Betapress e Betafriends a cui va parte del ricavato delle vendite del volume.

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