Mondello, fondi Pnrr e mafia: La Vardera convocato dalla Commissione Antimafia nazionale. “Scelgo il cuore, non la comodità”

PALERMO – Un’inchiesta delicata e senza precedenti scuote la costa palermitana: al centro, presunti intrecci tra fondi pubblici del Pnrr e società legate a ambienti mafiosi. Il deputato regionale Ismaele La Vardera, leader del movimento ControCorrente, è stato convocato dalla Commissione nazionale Antimafia per riferire su quanto denunciato pubblicamente in merito allo scandalo che coinvolge la località di Mondello.
La società “Gm Edil”, secondo quanto riportato da fonti giornalistiche, avrebbe ricevuto fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pur non essendo iscritta alla White List della prefettura. Tra i suoi dipendenti figurerebbe Bartolo Genova, soggetto ritenuto vicino a ambienti criminali.
“Forse girarmi dall’altra parte sarebbe stato più comodo, ma ho deciso di affrontare questa vicenda con il cuore. Anche per questo siamo pagati: per fare il nostro dovere, nulla di più”, ha dichiarato La Vardera, rivendicando il suo ruolo istituzionale e la scelta di non restare in silenzio.
La denuncia ha avuto un impatto immediato: la Commissione Antimafia ha fissato una convocazione ufficiale a Roma, dove il deputato presenterà documenti e testimonianze. La sua presa di posizione ha generato tensioni anche all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana, con reazioni contrastanti da parte di esponenti politici e amministratori locali.
Intanto, la mobilitazione civile prende forma: il movimento delle Agende Rosse, guidato da Salvatore Borsellino, ha annunciato un sit-in venerdì 31 ottobre alle ore 15.30 in piazza a Mondello, per chiedere trasparenza, legalità e vigilanza sull’uso dei fondi pubblici.
La vicenda ha anche portato all’assegnazione della scorta a La Vardera da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Non avrei mai immaginato che a 32 anni sarei finito sotto protezione per aver fatto il mio dovere da deputato”, ha commentato.
Un caso che intreccia coraggio politico, denuncia civile e la necessità di un controllo rigoroso sui fondi pubblici. La Sicilia osserva, Roma ascolta. E la cittadinanza si mobilita.
Josef Nardone
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