4a9716d0-d7c7-47cb-832a-ada9ef2ae18c

Con Grande Commozione pubblichiamo il messaggio che il Generale dei Carabinieri Corrado Pasetti, rivolge ai Suoi Uomini, ai Suoi Colleghi, alle Famiglie delle vittime, ai Cittadini tutti, in ricordo delle vittime di quel Drammatico 12 Novembre 2003.

Nassiriya, Operazione Antica Babilonia.

28 morti di cui 19 Italiani.

Signore e Signori,

Comandanti, colleghi, famiglie, cittadini,

oggi, 12 novembre, ci ritroviamo qui uniti nel silenzio e nella memoria.

Ventidue nomi, ventidue volti, ventidue vite spezzate a Nassiriya, in un giorno che rimarrà per sempre inciso nella storia e nei nostri cuori.

Quel 12 novembre 2003, un vile attentato ci colpì duramente, portando via 19 italiani — 12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito e 2 civili — insieme a tanti altri feriti. Ma quel giorno non portò via solo loro: portò via anche un pezzo di ciascuno di noi, di chi veste la stessa divisa, di chi condivide gli stessi idealpi, di chi crede nel valore del servizio e del sacrificio.

Oggi, ventidue anni dopo, il ricordo non si affievolisce.

Non lo fa perché quelle vite non sono state spese invano.

I nostri caduti a Nassiriya, come tutti i nostri fratelli e sorelle caduti nelle missioni in Italia e all’estero, hanno scritto con il loro sangue una pagina di onore, coraggio e dedizione.

Hanno mostrato al mondo che l’Italia, anche lontano dai propri confini, sa portare pace, sicurezza e speranza.

Ogni volta che un militare parte per una missione, porta con sé non solo la propria esperienza e il proprio addestramento, ma anche un pezzo della nostra Patria. Porta con sé la bandiera, i valori di libertà, giustizia e solidarietà.

E ogni volta che uno di noi cade, è tutta la Nazione che si inginocchia in silenzio, riconoscente.

Oggi ricordiamo Nassiriya, ma pensiamo anche a tutti i teatri dove i nostri uomini e le nostre donne hanno operato: nei Balcani, in Afghanistan, in Iraq, in Libano, in Somalia, e in tante altre terre difficili.

Pensiamo ai compagni che non sono tornati, a chi porta ancora addosso le ferite, visibili o invisibili, di ciò che ha vissuto.

A loro dobbiamo rispetto.

A loro dobbiamo memoria.

Ma soprattutto, a loro dobbiamo la promessa di continuare a servire con lo stesso spirito, con la stessa lealtà, con la stessa fede.

Noi non dimentichiamo.

Non dimentichiamo Nassiriya.

Non dimentichiamo la Somalia.

Non dimentichiamo nessuno dei nostri caduti.

Perché finché qualcuno pronuncerà i loro nomi, finché qualcuno porterà avanti i loro ideali, quei fratelli continueranno a vivere — non solo nei monumenti o nelle cerimonie, ma dentro di noi, in ogni gesto quotidiano di servizio e di onore.

Onore ai caduti di Nassiriya.

Onore ai caduti di Mogadiscio e di tutte le missioni di pace.

Onore a tutti i militari italiani, di ieri e di oggi, che continuano a servire la Patria con orgoglio e silenzioso coraggio.

Viva i nostri caduti. Viva le Forze Armate. Viva l’Italia.

Orgoglioso di aver servito la Patria,

Corrado Pasetti, 

Carabiniere.

Semper Fidelis

About The Author


Scopri di più da Betapress

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Rispondi