“Quando il tuo peggior nemico… Sei tu!”

“Il Nemico Dentro”
Lo scorso 1 settembre è uscito, per Edizioni We, l’ultimo romanzo di Maria Grazia Scorza: “Il Nemico Dentro”.
L’opera, ambientata in Italia negli Anni Sessanta – a Genova e a Scaletta Zanclea, in Sicilia – racconta la storia di Carmelo e di come il suo spirito di ribellione, l’ansia di realizzarsi, la sete di potere, uniti a un generale senso di insoddisfazione, lo spingano a fare, della propria vita, una continua discesa verso il baratro. Eppure è nato in una famiglia, per quanto umile, dai solidi principi morali, ha avuto la chance, dopo un primo grave errore, di rifarsi una vita al nord e qui, di trovare lavoro e addirittura l’amore.
Cos’è, allora, a portare un essere umano a soccombere alle proprie zone d’ombra?
Carmelo: vittima e carnefice
Tutto nasce all’interno del proprio giardino interiore, metafora della psiche. È qui, che l’Uomo sceglie di seminare per il male o per il bene. A prescindere dal colore della pelle, dalla condizione sociale, dal credo politico o religioso.
Carmelo è l’emblema di chi soccombe al proprio nemico interiore: l’insoddisfazione che, anziché evolvere in presa di coscienza, in apprezzamento per quanto di buono la vita ha da dare, in un atteggiamento aperto e costruttivo, degenera invece in distruttiva frustrazione. Ed ecco che la rabbia, l’invidia e la scontentezza, allontanano l’Uomo non solo da se stesso ma anche dal suo, potenzialmente, migliore Destino.
L’antidoto
Eppure, per l’Autrice, la soluzione c’è, ed è alla portata di Carmelo e di noi tutti: affrontare quel nemico per tempo, anziché cedergli il timone della nostra anima e consentirgli di proiettarsi all’esterno. Ma Carmelo è totalmente incapace di assumersi una qualsivoglia responsabilità e per questo, incolpa della propria miseria chiunque, in qualunque circostanza. Il suo tiranno è quindi sia in lui, sia in ogni persona che incontra, considerata un ostacolo alla propria realizzazione, anziché un’occasione di scambio di vero amore.
Il nemico interiore
In generale, il nemico interiore è il vittimismo di chi vede frustrato il proprio desiderio di plauso, approvazione e successo, di chi si sente perennemente a credito nei confronti dell’esistenza, di chi parte dal presupposto di essere nel vero e, contraddetto da persone o circostanze nelle proprie certezze, reagisce in modo disumano, brutale… Arrivando, nei casi peggiori, a compiere atti estremi. Come Carmelo.
Urge quindi, grazie a un lavoro di auto osservazione, fare dell’introspezione e accorgersi di essere caduti in preda della superficialità, dell’egoismo e della competitività.
Il romanzo di Maria Grazia Scorza è preceduto dall’introduzione di Valentina Innocenti, sceneggiatrice, regista e critico letterario, che ha al suo attivo due David di Donatello.
Intervista con l’Autrice
Ho incontrato Maria Grazia in occasione di due dei numerosi eventi da lei organizzati e presentati, a scopo benefico, per far conoscere al pubblico Autori – noti ed emergenti – e le rispettive opere letterarie.
Ora però, a essere sotto i riflettori, è proprio lei.
J.L.: Come è iniziata la tua storia di scrittrice?
M.G.S.: Diciamo che ho sempre scritto qualcosa, già da ragazzina. Poi ho partecipato a qualche concorso di poesia ed è nata la prima raccolta di poesie giovanili. In seguito ho scritto un libro sui miei gatti e poi, per un lungo periodo, non ho scritto più nulla. Nel 2021 ho ritrovato degli appunti risalenti al 2010 e ne ho fatto un romanzo.
J.L.: Qual è, dei tuoi libri, quello a cui sei particolarmente affezionata e perché?
M.G.S.: Sono due i libri che amo di più. Il mio primo romanzo, “Il Virus del Potere”, mi ha fatto tornare la voglia di scrivere e credo che la persona che lo ha ispirato, ormai passata a miglior vita, mi abbia aiutato anche ispirandomi gli altri romanzi. Poi “Quel Maledetto Segreto”, perché i personaggi, quasi tutti, mi hanno fatto soffrire mentre raccontavo la loro storia.
J.L.: Come è nata l’idea di scrivere “Il Nemico Dentro”?
M.G.S.: Osservando le persone che incontro e con le quali converso, ho trovato tanta insoddisfazione, in alcuni anche del rancore e questo mi ha fatto pensare a certi episodi che accadono e che riguardano uomini e donne dall’apparenza tranquilla, che improvvisamente commettono atti impensabili. Forse anche loro avevano un nemico dentro che li ha sopraffatti.
J.L.: Chi è e che ruolo gioca questo nemico nella vita di Carmelo, il protagonista del tuo romanzo?
M.G.S.: L’insoddisfazione, il voler essere quello che non è. L’esempio sbagliato a cui lui si ispira e l’odio verso la famiglia. Tutto questo lo porta a non apprezzare quello che la vita gli propone. Dopotutto ha una bella moglie, una casa, un lavoro, ma non gli basta. In fondo è un disadattato, un debole che non sa affrontare la malattia della figlia, che rifiuta proprio come sua creatura, incolpando la moglie.
J.L.: La storia narrata, che si dipana fra Milano, Genova e la Sicilia negli anni Sessanta, tratta, con delicatezza, il tema dell’emigrazione e anche quello dell’integrazione degli immigrati in contesti socio culturali diversissimi rispetto a quelli d’origine. A tuo parere è cambiato qualcosa oggigiorno, rispetto ad allora, grazie anche al progresso tecnologico, delle comunicazioni e dei trasporti? O a prevalere è sempre il nemico interiore?
M.G.S.: Certamente i tempi sono cambiati, soprattutto la tecnologia ha fatto grandi passi. Quello che trovo non sia troppo cambiato, in molti, è l’atteggiamento verso lo straniero, quello povero che arriva in cerca di lavoro, l’omofobia, la solita paura della diversità che adesso molti nascondono ma hanno ancora dentro, soffocata dalla necessità di far vedere al mondo che la loro mentalità si è aperta.
J.L.: Qual è il messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori ?
M.G.S.: Vorrei che le persone riuscissero a fare un’introspezione, esaminando i punti positivi e negativi e se c’è quell’insoddisfazione profonda parlarne, esprimerla, invece di soffocarla con risentimento e invidia. Tutto questo conduce in un vortice molto, molto pericoloso, per se stessi e per chi ci è accanto.
J.L.: Di tutti i personaggi femminili del romanzo, ce n’è uno in cui ti riconosci maggiormente?
M.G.S.: In tutti i miei romanzi c’è un po’ di me. Ne “Il Nemico Dentro” mi riconosco nella pazienza di Berta, in Nina che non conosce odio e non fa distinzioni, e anche un po’ in Pinuzzo, che affronta la vita con coraggio e ama progredire.
J.L.: Nella costruzione dei personaggi delle tue storie, ti ispiri a persone esistenti, o attingi “soltanto” alla tua creatività?
M.G.S.: Un po’ l’uno e un po’ l’altro. La base è sempre l’accenno a un episodio accaduto, ma poi i personaggi sono costruiti con la mia fantasia.
J.L.: Oltre che poetessa e scrittrice, sei anche sceneggiatrice. Da quale dei tuoi romanzi prenderesti ispirazione per farne la sceneggiatura di un film, o il testo di uno spettacolo teatrale?
M.G.S.: Ho già scritto la sceneggiatura cinematografica per “Quel Maledetto Segreto”, ho realizzato un pitch per “Ladro di Cuori” e uno spettacolo teatrale per “Le Favole di Grazia”.
J.L.: Ho notato che, a parte il primo, tutti i capitoli del tuo ultimo romanzo sono preceduti da aforismi, tratti da canzoni di Fabrizio De Andrè. In che modo la sua arte influisce sulla tua?
M.G.S.: In De Andrè mi ritrovo nella sua schiettezza, riservatezza, forse perché ambedue siamo nati a Genova e quindi siamo gente di mare, di poche parole e tanti pensieri. Amo di lui che in un periodo sociale pieno di conformismi abbia raccontato storie vere, crude; che non abbia avuto paura di esprimere poeticamente il suo pensiero, cosa che anche noi scrittori dovremmo sempre fare, magari in modo delicato ma conciso, senza paura di parlare di argomenti ancora considerati intoccabili.
J.L.: So che conduci un programma culturale in una radio brasiliana. Di cosa si tratta, e come possono ascoltarti i tuoi lettori?
M.G.S.: Si tratta di un programma culturale tra Svizzera e Brasile in cui racconto peculiarità svizzere e brasiliane con ospiti musicali, scrittori e poeti. Va in onda ogni venerdì alle 16.00, da novembre alle 15.00 per il cambio dell’ora, su Radio Brasil Som FM. La trasmissione viene replicata il mercoledì, sempre alla stessa ora.
J.L.: Hai un sogno nel cassetto?
M.G.S.: Mi piacerebbe vedere un mio libro diventare un film, ma credo resterà un sogno.
Altre informazioni sull’Autrice
Apprezzata scrittrice, poetessa e conduttrice radiofonica, Maria Grazia Scorza ha un curriculum accademico di tutto rispetto.
Laureata in Lingue, Economia, Contabilità e Musica, vanta una grande esperienza nell’ambito dell’insegnamento.
Prolifica Autrice, è inoltre membro effettivo dell’Associazione degli Scrittori Italiani in Svizzera, è iscritta all’Albo Ufficiale dei Poeti Italiani e notificata all’Università di Losanna.
Pluripremiata Autrice di Romanzi e sillogi poetiche, scrive articoli per antologie, riviste e giornali di interesse socio-culturale.
Oltre alla più recente, ha al suo attivo diverse opere fra romanzi, sillogi poetiche e fiabe per bambini: “Aquele maldito segredo” – Edizioni We, 2025; “Le favole di Grazia” – Pegasus Edition, 2023; “Ladro di cuori” – BooksprintEdizioni; “Quel maledetto segreto” – Pegasus Edition, 2023;
“Il virus del potere” – Gruppo Albatro Il Filo, 2020; “Io e i miei amici” – OTMA2 Edizioni, 2012; “Quando il crepuscolo diventa poesia” – OTMA2 Edizioni, 2008.
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