Comitato per Gaza Italiano dei Lavoratori

Nessuno lo dice, ma tanti lo pensano: La sinistra, perde voti e potere, così spinge l’Italia alla guerra civile.
Landini, Segretario della CGIL, trasforma il sindacato in centro sociale contro i lavoratori?
Potrà sembrare irreale, ma queste sono le domande che la maggioranza degli Italiani si pongono.
Che la “Flotilla” utilizzata come missione umanitaria per i profughi di Gaza fosse solo un pretesto, era assai chiaro, i fatti lo dimostrano abbondantemente.
Ricordiamo che, nei trattati internazionali quando vige un blocco navale a causa di una guerra, è la Croce Rossa o organizzazioni preposte ONU, quelle autorizzate ad accedere per la consegna di viveri e generi di prima necessità ad i civili in sofferenza.
Presumiamo che la prevista specifica, spesso sottintesa, abbia il fine nobile di evitare l’aumentare dei rischi, di qualsiasi genere, ed a tutela sia delle popolazioni, sia dei soccorritori.
Nella fattispecie degli eventi di Gaza, tutte le organizzazioni preposte autorizzate si erano mobilitate, pur di scongiurare pericolosi risvolti, a consegnare quei pochissimi, viveri che le imbarcazione costituenti la Flotilla, trasportavano.
Il loro rifiuto a fermarsi in un luogo concordato e consegnare alle istituzioni preposte, le derrate, non essendo da alcuno autorizzato al forzare il blocco imposto, a torto o ragione, dimostra che il vero obiettivo era diverso da quello dichiarato: provocare la dura reazione degli Israeliani.
Reazione di fatto avvenuta, ma non in maniera violenta come qualcuno sperava, ma con l’arresto di coloro a bordo delle barche, ma forse grazie forse a tutti i solleciti fatti dal Governo Italiano presso il governo Israeliano che occupa Gaza.
Governo che risulta essere l’unico ad intervenire pur rimanendo lontano dalla linea dove inizia il blocco, e che ha una solida linea di credito con Israele, necessaria quando si vuol ottenere qualcosa.
Intervento tendente a scongiurare fatti drammatici come in un episodio precedente.
Ricordiamo quando una nave turca ha tentato di forzare il blocco e forse a causa di qualche reazione stupida dell’equipaggio causò morti e feriti.
Tutto sembra evidenziare che i “gitanti ribelli” della Flotilla, non avevano certo a cuore gli interessi dei palestinesi bensì mantenere lo status quo di Hamas, come organizzazione terrorista.
Quale sarebbe infatti il motivo per continuare a voler forzare il blocco navale, anche dopo l’annuncio degli accordi, proposti da Trump, accettati dai Paesi Arabi, da Israele e dai Palestinesi, che impongono Hamas, che ricordiamo essere una organizzazione terroristica?
Chiedersi il perché in Italia, rispetto altri paesi, c’è molto più interesse per la flottiglia, da parte di un’area politica in declino è forse la domanda che più gli Italiani si pongono.
Deve far riflettere che, Secondo il Global Sumud Flotilla, su circa 500 partecipanti gli italiani erano 48, numero più alto dopo la Spagna 49 tra gli oltre 40 paesi rappresentati.
Ricordiamo che la Spagna è tra i paesi europei più solidale con la popolazione palestinese e più duro con Israele, contrariamente all’Italia.
Deve far riflettere anche il fatto che tra i partecipanti italiani c’erano anche cinque tra parlamentari, eurodeputati e consiglieri regionali, tutti di opposizione.
E’ evidente che la cosa che ha contribuito a far salire le attenzioni e polemiche sulla Flotilla: Arturo Scotto, Annalisa Corrado e Paolo Romano del Partito Democratico, Marco Croatti del Movimento 5 Stelle e Benedetta Scuderi di Europa Verde.
Un gran polverone che ha avuto come grancassa di risonanza, nelle settimane precedenti cantanti come Elisa, scrittori e studiosi tra cui Alessandro Barbero e Tomaso Montanari, oltre attori e registi come il fedelissimo della sinistra Alessandro Gassman.
Personaggi attivi sui vari social e con grande visibilità mediatica.
La prudente, posizione del Governo Italiano, fatta in questo caso da piccoli passi, è contestata dalla sinistra, da sempre allineata con i filo palestinesi.
Un allinearsi che ha trovato una esaltazione il 22 settembre con lo sciopero generale indetto dall’USB con cortei in decine di città italiane.
Nessuno tuttavia ha spiegato, magari anche con riferimenti storici oggettivi, che ciò che avviene oggi a Gaza, è il frutto di crimini terroristici compiuti dall’organizzazione che nel corso degli anni ha cambiato vari nomi, partendo da Settembre Nero, e che oggi si chiama Hamas.
Ricordiamo che anche in Italia, a Fiumicino il 17 dicembre 1973, vi fu un attentato terroristico con 34 morti e 15 feriti per opera di 5 terroristi palestinesi.
Purtroppo strage dimenticata dalla popolazione e dai media.
Hamas, l’organizzazione che tiene ancora ostaggi numerosi prigionieri catturati nel criminale attacco dell’7 ottobre 2023, oltre che la popolazione palestinese a Gaza.
E’ in questo contesto che la Flotilla diventa in Italia strumento di sollevazione popolare delle opposizioni contro il governo attuale.
Fondamentale sembra essere, per il raggiungimento di questo obiettivo, sfruttare il sindacato principale dei lavoratori CGIL, che avendo abbandonato con il Suo segretario Landini, la difesa dei contratti di lavoro e dei lavoratori, tanto da subire una forte disaffezione dei loro iscritti con relativo crollo di adesioni, avendo bisogno di nuova visibilità e nuova linfa, si presta alla “mutazione”.
Rilevanti le parole di Landini, quando dice se la Flotillia verrà fermata da Israele, cosa ovvia e scontata, proclameremo lo sciopero generale.
Quello che avrebbe potuto porre seri interrogativi, per tanti diventano quasi certezze.
Rilevare o ascoltare quindi, anche da ex appartenenti alla sinistra o al sindacato, frasi come: “Landini istigatore di odio e sobillatore di guerra civile.” o “Indegno rappresentante dei lavoratori, politico estremista da centri sociali” o “CGIL sindacato vessatorio dei lavoratori.”
Diventa assai frequente, anche se i media difficilmente lo riportano.
L’aver alzato l’asticella trincerandosi falsamente dietro i diritti umanitari, incuranti della pericolosità del momento e nonostante accordi intrapresi per porre fine a ciò che avviene a Gaza con l’assenso di paesi arabi e palestinesi, di cui solo Hamas forse è contrario, fa sorgere ancor di più il dubbio che la sinistra e Landini, attraverso la CGIL, siano poco interessi a ciò che avviene a Gaza, ma piuttosto interessa loro destabilizzare l’Italia e gli Italiani.
Così, appena la Flotilla è stata fermata da Israele, non i lavoratori, ma un gruppo numeroso di studenti, forse spinti da velleità di notorietà, consapevoli di una impunità che stranamente vige in Italia, insieme a centri sociali e sobillatori vari, tra cui anche personaggi dello spettacolo e influencer dei social, hanno cominciato a organizzare manifestazioni, anche non autorizzate, nelle varie piazze Italiane.
Tutto questo mentre il segretario della CGIL annunciava lo “scontato e preannunciato” sciopero generale.
Chissà a che titolo.
La cronaca delle manifestazioni, pur se non sempre puntuale, ne riporta disagi e devastazioni, oltre che scontri con la polizia, che la maggioranza di cittadini sono costretti a subire.
Studenti che vorrebbero seguire le normali lezioni, costretti da occupazioni scriteriate a dover rinunciare, lavoratori che vorrebbero lavorare, impediti nel poter raggiungere i luoghi ove svolgono le loro attività e via dicendo.
Lavoratori o pendolari che devono rientrare a casa, attesi dalle famiglie, costretti a lunghi e fastidiosi ritardi per via delle occupazioni di metro e treni.
Che si tratti di una situazione strumentale, lo evidenzia anche il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Paola Bellocchi che in una intervista al corriere della sera in un’intervista al Corriere della Sera, commentando lo sciopero generale proclamato da alcuni sindacati in solidarietà alla Flotilla, e ritenuto illegittimo.
Una decisione “saggia”, per la Bellocchi, quella di Matteo Salvini, che non ha chiesto la precettazione: “Questa situazione non va esasperata, ma governata con equilibrio, senza lanciare benzina sul fuoco.”
Bisogna infatti riconoscere lo sforzo del Governo, di tutte le Forze dell’Ordine, le Questure ed i Prefetti, nel garantire la sicurezza dei cittadini messa in forte discussione da chi, irresponsabilmente strumentalizza fatti di cui l’Italia ha poca possibilità di intervento.
Ma, pur di destabilizzare la parte avversa che in questo momento legittimamente e per delega della maggioranza dei cittadini governa… non si esita a mettere a disagio e provocare.
Forse si vuol provocare una guerra civile?
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