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Anche a scuola si parla di merito e finanche il Ministero dell’istruzione ha aggiunto la parola “merito” nella sua denominazione. Ma cos’è il merito?
Il merito non può essere semplice misura di risultati raggiunti, ma capacità di tendere al miglioramento rispetto alle condizioni di partenza.
“Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali tra disuguali”, diceva Don Milani in Lettera a una professoressa.
Il merito, dunque, non deve premiare solo chi arriva più lontano, ma anche chi riesce a percorrere più strada rispetto alle difficoltà di partenza.
Chi cresce in una famiglia dove mancano serenità, sostegno, opportunità, stabilità e problemi di bilancio quotidiano non ha le stesse possibilità di chi può contare su ambienti stimolanti e risorse materiali. Pretendere lo stesso livello di impegno e interesse da ragazzi in difficoltà significa non comprendere la complessità della loro realtà.
Tuttavia spesso la scuola stessa tende a legittimare le disuguaglianze sociali, presentandole come differenze di merito, quando in realtà sono dovute a differenti condizioni di partenza.
Il vero merito, allora, è quello che tiene conto del percorso, non solo del traguardo. È la forza di provarci, cadere, rialzarsi nonostante tutto. Solo in una società che riconosce il peso delle condizioni sociali il merito può diventare un principio di giustizia e non di esclusione.

 

Pio Mirra

Istituto d’Istruzione Secondaria SuperioreG. PavoncelliCerignola (FG)

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