Intelligenza artificiale e nuove competenze: costruire basi solide per il futuro

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L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando rapidamente il mondo del lavoro, la ricerca, la comunicazione e persino la vita quotidiana.
In questo scenario la scuola secondaria di secondo grado ha il compito cruciale di preparare le nuove generazioni non solo a comprendere e utilizzare le tecnologie emergenti, ma anche a sviluppare conoscenze, abilità e competenze trasversali che permettano loro di orientarsi in un contesto in continua evoluzione.
È necessario promuovere una formazione che miri in alto: capacità critiche, problem solving, pensiero logico, creatività e cittadinanza digitale sono ormai imprescindibili per chiunque si affacci al futuro.
Tuttavia questo ambizioso progetto educativo rischia di poggiare su basi fragili. Nel primo ciclo, nelle vecchie “elementari” e “medie”, si assiste in nome di una didattica ludica e accattivante al triste sacrificio degli apprendimenti di base.
Imparare divertendosi è certamente una leva preziosa per stimolare la curiosità e l’entusiasmo degli studenti. Ma quando l’equilibrio si rompe il rischio è di ridurre la scuola ad un “luna park”, che diverte senza lasciare fondamenta robuste.
Ne deriva che alle “superiori” i ragazzi presentano preoccupanti difficoltà diffuse nelle abilità linguistiche e nel calcolo.
Ci si riferisce alle quattro abilità linguistiche fondamentali: ascolto, parlato, lettura e scrittura.
Abilità divise in ricettive (ascolto e lettura), che riguardano la ricezione e comprensione del messaggio, e produttive (parlato e scrittura), che concernono la sua produzione. Un apprendimento completo della lingua prevede lo sviluppo coordinato di tutte e quattro queste abilità.
Inoltre gravi le carenze nel calcolo. In prima superiore molti ragazzi incontrano difficoltà nel calcolo perché non conoscono le tabelline.
Le tabelline sono una delle fondamenta della matematica, perché hanno molte applicazioni nella vita quotidiana e nelle attività accademiche.
Carenze linguistiche e matematiche pregiudicano l’apprendimento di tutte le altre discipline, diventando così arduo affrontare percorsi formativi più complessi.
Allora, se vogliamo puntare in alto e preparare gli studenti all’era dell’AI e alle sfide globali, occorre recuperare il senso di una scuola che diverte, ma che allo stesso tempo costruisce e apre al futuro, senza dimenticare l’importanza di fondamenta forti. Solo così sarà possibile puntare davvero in alto.

 

 

Pio Mirra
DS IISS Pavoncelli – Cerignola (FG)

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