Per una scuola migliore …

… “ripartiamo dalle basi”.
La scuola italiana sembra essersi trasformata in un laboratorio di progetti PNRR, PON, POC, attività extracurricolari e sperimentazioni … e le competenze di base?
Senza solide abilità linguistiche e matematiche, nessun progetto formativo può avere senso.
Ascoltare e comprendere, leggere e scrivere con precisione, calcolare con sicurezza attraverso le quattro operazioni: queste le fondamenta di ogni percorso formativo.
Oggi, invece, le tabelline, un tempo apprese con naturalezza nelle prime classi di primo ciclo, vengono considerate una conquista e non la base indispensabile per il prosieguo gli studi.
A questa deriva si aggiunge il progressivo abbandono dell’allenamento alla memoria: imparare poesie, ricordare i capoluoghi di regione o le capitali del mondo, sapersi orientare su una semplice cartina geografica non sono più ritenuti esercizi formativi, ma quasi un peso da evitare.
Eppure proprio questi esercizi sviluppano la capacità di ricordare, utile dettaglio per lo studio di ogni disciplina.
Non si tratta di nostalgie di un passato remoto; in una scuola che sembra smarrire il suo ruolo formativo, queste riflessioni appaiono oggi più che mai moderne e persino trasgressive.
Perché la vera trasgressione, in un’epoca che idolatra l’innovazione fine a se stessa , è proprio il ritorno alla tradizione, alla serietà dello studio, al rigore delle basi.
Pio Mirra
Dirigente Scolastico
Istituto d’Istruzione Secondaria SuperioreG. PavoncelliCerignola (FG)
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